Bella energia
Siamo
strani,
cocciuti,
ci
piace
la
compagnia
dei
nostri
simili,
non
siamo
taciturni,
grandi
conoscitori
di
trattorie
e
buon
vino,
insomma … brava gente.
Siamo
brava
gente
con
il
pallino
del
giallo,
cambiamo
attrezzatura
seguendo
l’ultimo
modello
(almeno
fino
a
qualche
anno
fa),
ci
sentiamo
in
grado
di
gestire
le
avversità
del
tiro
ma
la
maggior
parte
degli
Arcieri
non
si
auto-costruisce
per
raggiungere
il
risultato
ma
sale
in
piazzola
e
tira
a
quel
colore
dell’oro
che
vede
di
rado
appeso
al
proprio
collo.
Siamo
Sportivi,
non
tutti,
molti
tirano
con
l’arco
per
stressarsi
anche
di
domenica,
tanto
siamo
abituati
a
vivere
mugugnando.
Siamo
Agonisti,
non
tutti,
l’agonismo è un viaggio lungo e difficile, pochi lo iniziano e poi si perdono anche perchè nessuno li va a riprendere.
Se
non
ci
fossero
i
Genitori
arcieri,
non
ci
sarebbero
neanche
figli
arcieri
e
questo
è
molto
brutto
ma
significativo,
il
nostro
sport
è
dimenticato,
fuori
dal
giro
degli
sponsor,
mal
gestito
e
pubblicizzato,
troppo
pieno
di
inutili
puntualizzazioni
e
mai
che
si
guardi
al
sodo,
tante
parole
e
pochi
fatti,
tante
idee
che
non
si
concretizzano
quasi
mai.
Alternativa
allo
sport
Nazionale,
non
lo
so
ma
credo di no, appena si parla di colore delle maglie si accendono gli animi come sempre.
Teniamo
alla
nostra
maglia
di
Società,
si
questa
è
una
cosa
bella.
Siamo
amici
tra
di
noi,
una
volta
sicuramente
si.
Ricordo
che
in
un
campionato
Italiano,
ero
in
finale
per
l’oro
assoluto,
mi
ricordo
benissimo
di
essere
stato
così
contento
di
essere
li
in
quel
momento con quegli amici-arcieri bergamaschi che se avessero vinto loro, sarei stato felicissimo lo stesso.
Si
sentiva
una
bella
e
positiva
energia
nell’aria
quando
si
andava
a
gareggiare,
si
rideva,
parlava,
ci
si
scambiavano
idee
e
novità,
sulla
piazzola
di
tiro,
“gli
amici
diventavano
conoscenti”
ma
con
infinito
rispetto.
Forse
perchè
venivamo
dalle
stesse
esperienze
arcieristiche
fatte
di
ore
al
campo
o
in
palestra,
senza
informazioni di sorta ma solo voci di cui provare la bontà.
Eravamo diversi, più sereni con un futuro davanti fatto anche di tanto rispetto sempre e comunque.
Scusate, mi sono lasciato prendere dai ricordi delle meravigliose persone che ho conosciuto.
Avevamo
la
scusante
che
la
nostra
«ignoranza»
era
frutto
della
non
conoscenza
perchè
non
c’erano
informazioni
o
erano
molto
limitate.
Internet
non
c’era
e
quando
è
arrivato
sembrava
una
cosa
da
pochi,
i
Guru
avevano
qualche
notizia
in
più
e
ci
affascinavano
perchè
eravamo
spinti
dalla
passione
e
dall’amicizia
fra
noi.
Ora
è
cambiato
tutto
,
internet
c’è,
le
informazioni
ci
sono
come
i
bravi
Tecnici
e
buone
Società
ma
la
mentalità
è
rimasta
ferma
all’
«cocciuta
voglia
di
non
curarsene»
figlia
del
non
voler
sapere
nonostante
tutto
,
non
voler
fare
perchè
mino
le
mie
convinzioni,
quando
si
leggono
certe
domande
e
dubbi
sui
media
ci
si
rende
conto
che
siamo
messi
male.
Vedo
questo
e
mi
rammarico
se
non
peggio
perchè
basterebbe
poco
per
cambiare
rotta
e
far
diventare
il
tiro
con
l’arco
una
pratica formativa e non solo un passatempo da giardino.
Ma tento ancora di fare capire a che punto siamo, immaginate che :
A
: il 100% di quello che si dovrebbe fare per ottenere dei buonissimi risultati.
B
: il 30% è quello che si fa nella migliore delle ipotesi a livello di Arcieri di Società
Il
30%
sul
100%
è
un
terzo
di
quello
che
si
può
fare
e
non
basta,
bisogna
arrivare
ad
una
percentuale
più
alta
dividendo
le
quote
tra
tutte
le
«Preparazioni»
per
avere
risultati
e
soddisfazioni
costanti,
arrivare
al
60%
non
sarebbe
male,
adesso
tocca
a
voi
oltre
qualsiasi
percentuale,
fate
quello
che
potete
sempre
al
massimo.
Buon tiro, lo so che a volte sono duro ma cercate di sopportarmi, vi voglio bene.
Fontana Alessandro - Allenatore e Docente incaricato FITARCO